“Impollinazioni” incrociate attraverso l’Europa: mercati di esportazione o partner per l’innovazione?

Come far crescere nuovo business e nuovi servizi in Europa in grado di competere con players sempre più dominanti come Stati Uniti e Cina?

All’interno dell’Unione Europea condividiamo molti valori fondamentali, ma le nostre differenze specifiche per paese (modelli politici, interessi nazionali, clima, lingua e cultura) creano ancora barriere a una co-creazione efficace e su larga scala.

A mio parere non possiamo più permetterci queste “inefficienze organizzative” visto che le nostre società stanno affrontando le stesse, identiche sfide:

  • cambiamenti climatici e problematiche di sostenibilità che richiedono innovazioni audaci e nuovi modelli di business nellaproduzione di energia, innovazione alimentare, smart living.
  • Il rapido invecchiamento della popolazione mette sotto pressione i modelli sanitari e di welfare esistenti.
  • La rivoluzione tecnologica costringe le aziende di tutti i settori ad accelerare i propri processi di innovazione, commercializzazione e internazionalizzazione.
  • Il commercio di servizi (dati) sta crescendo più rapidamente del commercio di prodotti fisici. Nuovi vincitori e vinti nelle relazioni globali dipendono dalla capacità di creare valore come parte di ecosistemi e piattaforme digitali.

I paesi europei stanno affrontando queste sfide principalmente a livello nazionale, promuovendo partnership di Open Innovation e supportando le comunità di startup. Per decenni, le politiche e i programmi di ricerca dell’UE hanno guidato e incentivato la collaborazione tra paesi creando molte storie di successo, mala maggior parte delle aziende vede ancora gli altri paesi europei principalmente come potenziali mercati di esportazione.

Quindi, come possiamo migliorare la collaborazione e l’uso delle scarse risorse disponibili in Europa per accelerare la creazione di soluzioni tangibili e di nuovi leader del mercato globale?

Non abbiamo bisogno di ulteriori, uniche idee. Abbiamo soprattutto bisogno di più persone che si dedichino ad una implementazione più rapida e su larga scala.

Come danese che vive in Italia vedo un grande potenziale di collaborazione tra quelli che considero mercati nordici e mediterranei altamente complementari:

  • Competenze: i mercati del lavoro nordici sono flessibili, ma molte industrie affermano che potrebbero crescere molto più velocemente se fossero in grado di attrarre più dipendenti. Allo stesso tempo, la disoccupazione nel Sud dell’Europa sta costringendo soprattutto le generazioni più giovani, compresi i migliori laureati, a cercare opportunità all’estero.
  • Digitalizzazione e Innovazione dei Servizi: i paesi nordici hanno mercati interni piccoli e omogenei che facilitano la collaborazione pubblico-privato e la rapida attuazione del cambiamento. Tuttavia ciò non è sufficiente per costruire imprese scalabili, e le migliori idee vengono spesso trasferite negli Stati Uniti per la crescita. Le economie mediterranee come l’Italia sono grandi – Italia è la 2° economia in Europa e l’8° nel mondo – ma eterogenee in termini di regioni e forza lavoro, e non dispongono di un marchio digitale equivalente a quello di alcune “valli” statunitensi.

Ritengo che il matchmaking sistematico e su larga scala tra manager innovativi e aziende del Nord e del Sud Europa offra un’importante opportunità di crescita. Anche condividere le nostre esperienze di mercato di esportazione (rispettivamente nord e sud) potrebbe accelerare l’internazionalizzazione per tutti. Sappiamo tutti che diversità stimola innovazione e stiamo già utilizzando strumenti di comunicazione per colmare distanze e facilitare lo smart working.

Allora cosa manca ancora per far sì che ciò accada? Aspetto di ascoltare la vostra opinione su questo e le vostre idee!

 

Photo credits: ROBOBEES, Riitta Matikainen, Tarja Matikainen, Edith Wetering at Sand Sculpture Festival, 2019, www.sandskulptur.dk

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